Dalle ore 9.00 alle 13.00
Banchetto informativo alla Vedovella
Dalle 13.00
Pranzo Combattente e Resistente presso Kascina Autogestita Popolare (via Ponchia, 8, Bergamo, q.re Monterosso)
Blog dello Spazio Anarchico "Underground" di Bergamo
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Commenti disabilitati su 25 aprile 1945 – 25 aprile 2017: un popolo in armi contro il fascismo
– 12 Aprile 2017
Presentiamo una novità editoriale edita dal “Centro Studi Pier Carlo Masini” e disponibile presso la nostra sede in Via Ponchia, 8 a Bergamo (q.re Monterosso):
Spagna 1936 -1939: volontari bergamaschi nella guerra civile spagnola e aneddoti di antifascismo nella bergmasca. Schedati dalla R. Questura di Bergamo.
Formato A4, pp. 222, € 15,00
Riportiamo alcuni brani dall’introduzione:
Questa ricerca si focalizza sulla guerra civile spagnola, con riferimenti ad episodi di antifascismo nel quotidiano, a partire dalle storie di vita di persone che in vari modi manifestarono le loro avversità al fascismo.
Gli episodi ricostruiti si sono svolti sia nella provincia di Bergamo che in altre; in entrambi i casi, comunque, le persone furono schedate dalla Regia Questura di Bergamo o segnalate da altre questure (bergamaschi sparsi per l’Italia e all’estero).
Nell’elenco sono anche raccolte le storie di miliziani combattenti nella guerra civile spagnola, nati nella provincia di Bergamo o nati all’estero ma con origini bergamasche.
La maggior parte dei documenti sono stati rinvenuti nell’Archivio Centrale di Stato di Bergamo e nell’ Archivio Centrale di Stato di Roma.
Non tutti quelli che si trovavano all’estero o quelli che erano rimasti in Italia, andarono a combattere contro il franchismo in Spagna, ma in qualche modo aiutarono e organizzarono momenti di solidarietà, con raccolta fondi, allestendo luoghi dove aiutavano gli antifascisti che volevano attraversare il confine per andare a combattere in Spagna. Anche nella provincia di Bergamo vi furono diversi casi di persone che, manifestando contro la politica internazionale del fascismo o solidarizzando con quanto succedeva in Spagna, furono diffidati, ammoniti o mandati al confino.
Con la revisione della posta dall’estero diretta ai parenti, molte lettere inviate a Bergamo e provincia, dai vari Stati, venivano intercettate dalla polizia fascista; dove i contenuti di tali lettere contenevano riferimenti alla situazione spagnola, il mittente veniva schedato come comunista da arrestare.
Nella bergamasca nonostante il controllo sulle notizie spagnole, furono parecchi i casi di denunciati dalla R. Questura, che ascoltavano radio Barcellona, come Bressanini che trovatosi ricoverato in ospedale ascoltava sotto le coperte, le notizie provenienti dalla Spagna repubblicana: scoperto, fu diffidato.
Nel dopolavoro di Covo, sede del fascio locale, gli esercenti facevano ascoltare le notizie da radio Mosca e da radio Barcellona per creare discussione tra gli avventori: furono mandati al confino.
Spesso nelle osterie avvenivano anche discussioni sulla Spagna e in base alle dichiarazioni o alla presenza di qualche spione fascista, gli avventori venivano diflìdati, ammoniti o mandati al confino.
Anche nei posti di lavoro si parlava e si discuteva dei fatti spagnoli. Lavelli, comunista, nello stabilimento della Zopfi ebbe a pronunciare frasi offensive all’indirizzo del Capo del governo e contro il fascismo e con parole di esaltazione per l’anarchico Schirru, incitando all’odio di classe gli operai: veniva diflìdato e mandato “volontario” nella Spagna nazionalista.
Nello stabilimento della Montecatini l’operaio Pisoni aveva detto “che abbiamo un governo prepotente, un duce che fa schifo; i fascisti credono di diventare i padroni del mondo, invece vedremo che presto dovranno fare i conti con noi; tutte le notizie riportate dai giornali italiani sulle atrocità e barbarie dei rossi in Spagna sono false. Desidero che presto avvenga in Italia quanto sta succedendo in Spagna”. Viene mandato al confino per 5 anni.
Rottoli, impiegato a Milano, arrestato perché faceva parte di una cellula di fiancheggiatori di espatri clandestini per la Spagna, e che, con il gruppo erano dediti all’acquisto di apparecchi radio ad onde corte, vennne mandato al confino, dove morì.
Andrea Rota, ex legionario combattente e decorato in Spagna, ubriaco, gridava in una via di Bergamo “viva il comunismo, io sono comunista, viva la Russia, viva i rossi , abbasso la Spagna”: venne schedato e diffidato. Aveva anche dichiarato all’Eco di Bergamo: “fu una brutta e amara esperienza perché mi trovavo a combattere contro italiani, ricordo con dolore quel ricordo.”
Enorme fu la macchinazione propagandista messa in piedi dopo lo scoppio della guerra civile spagnola per appoggiare la causa degli insorti nazionalisti.
(…) Nel febbraio del 1936 l’attenzione del giornale (L’Eco di Bergamo) è posta sull’impresa in Etiopia, solo brevi cenni parlano delle elezioni spagnole che danno una vittoria alle sinistre, (…) si parla dell’incapacità della borghesia di dare una giusta direzione alla politica spagnola, la vittoria della sinistra è avvertita come un pericolo e l’amnistia a favore degli anarchici e sovversivi che seminano odio ne è un chiaro monito.
Il 20 luglio il quotidiano apre la sua edizione con la notizia dell’insurrezione spagnola; un piccolo trafiletto in prima pagina parla delle esecuzioni di massa compiute dagli insorti, che passano per le armi tutti gli ufficiali e borghesi rimasti fedeli al governo legittimo.
Il 24 luglio l’Eco di Bergamo inizia a parlare di sollevazione anticomunista e di efferate manifestazioni antireligiose. Il 25 luglio si parla di unità di guerra italiane, inviate in aiuto dei connazionali presenti in Spagna. Appare inoltre la notizia del trasporto delle unità marocchine di Franco sulla penisola iberica, evitando di riportare i dettagli sull’operazione e sulla nazionalità degli aeroplani utilizzati. In agosto dopo le prime concitate fasi dell’insurrezione, la presa di posizione del quotidiano bergamasco sembra ormai delineata. “Mosca sparge nel mondo i semi della guerra civile, condanna numerosi episodi di efferata crudeltà dei rossi contro i civili, militari, religiosi.”
Le notizie di stragi si ripetono nei giorni successivi e si arricchiscono sempre di nuovi e macabri particolari che sembrano appositamente studiati per provocare la massima indignazione nell’opinione pubblica
bergamasca. L’Eco di Bergamo per tutto il 1936 da ampio spazio alle notizie provenienti dalla Spagna, aumentando con il passare delle settimane la propaganda in favore della causa nazionalista.
Il quotidiano bergamasco sta ben attento a non far trapelare notizie sull’esistenza di reparti dell’esercito italiano a fianco dei nazionalisti, nella settimana in cui a livello internazionale si sta delineando la linea del Non Intervento, alla quale lavorano diplomazie di tutto il mondo. Si parla di nazionalisti nella lotta per la conquista di Malaga evitando qualsiasi accenno ai soldati italiani del CTV. Quando nel marzo del 1937 i legionari italiani si vedono battuti e costretti alla ritirata per l’energica azione dei propri connazionali antifascisti del Battaglione Garibaldi, a Guadalajara, cala un misterioso silenzio sulle notizie provenienti dalla Spagna. L’imbarazzo è ancora più evidente quando i giornali spagnoli riportano le allarmanti notizie della presenza di soldati regolari del regio esercito che combattono con Franco, e riportano testimonianze di soldati italiani catturati, che confessano di essere stati portati con l’inganno a combattere in Spagna.
Dino Moretti l’unico volontario che è partito da Bergamo, che accolse l’appello dell’antifascismo internazionale per arruolarsi nelle Brigate Internazionali, ricorda, “come Bergamo fosse immersa in un totale disinteresse verso la politica. Non vi era una adesione piena verso il fascismo, ma mancava una maturazione ideologica dovuta alla mancanza di informazione e all’assenza di documentazione che non fosse quella del regime.”
Per quanto riguarda l’emigrazione bergamasca, tutte le organizzazioni sindacali e politiche progressiste d’Europa e di molti altri Stati extraeuropei a partire dalla fine del 1936, concentrarono i loro sforzi nelfappoggio alla causa repubblicana, informando sugli avvenimenti della guerra civile, dando voce a rappresentanti politici e volontari che stavano combattendo in Spagna e in alcuni casi svolgendo anche opera di reclutamento.
Spesso, conferenze, comizi, feste popolari divenivano l’occasione per avvicinare coloro che volevano arruolarsi nelle Brigate Internazionali. Molti degli immigrati bergamaschi parteciparono a questi incontri e a queste feste organizzate dai gruppi della emigrazione italiana, che erano momenti di incontro e di svago, ma anche un importante mezzo di propaganda e di sviluppo politico.
Per ricreare il contesto politico sulla spagna del 1936, 1939, nel libro sono stati aggiunti degli articoli che ricostruiscono le fasi più salienti della guerra civile spagnola.
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– 1 Aprile 2017
Martedì 21 febbraio 2017
c/o Kascina Autogestita Popolare
Via Ponchia, 8
Bergamo (q.re Monterosso)
Presentazione del libro di Mila Cotlenko, Maria Nikiforova. La rivoluzione senza attesa. L’epopea di un’anarchica attraverso l’Ucraina (1902 – 1919). Edizioni El Rusac
Programma della serata
Dalle ore 19,00: cena Vegan
Ore 21,00: inizio della presentazione
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– 17 Febbraio 2017
PROGRAMMA
Venerdì 9 Dicembre
Ore 18.00: apertura
Nell’ottantesimo anno della rivoluzione sociale spagnola 1936/1939, esporremo una mostra di manifesti e fotografi di quegli anni. Verranno proiettati anche filmati originali sull’esperienza anarchica in Spagna, editi dalla C.N.T.
Seguirà aperitivo e cena
Sabato 10 Dicembre
Ore 14.00: apertura
Ore 18.00: anticipazione del libro di imminente uscita “Spagna 36/39”. Biografia dei volontari bergamaschi e vicende antifasciste nel bergamasco. A seguire accompagnamento acustico con Poci.
Ore 21.00: presentazione del documentario “Il segno del capro”, per la regia di Fabiana Antonioli. Memoria dovuta a storie, persone e luoghi di anarchia in Italia.
Seguirà aperitivo e cena
Domenica 11 Dicembre
Ore 14.00: apertura
Ore 15.00: Francesco Codello presenta il suo libro “Né obbedire né comandare”, testo sull’educazione libertaria. Edizioni Elèuthera.
Ore 16.30 Presentazione della biografia di Emma Goldman, “Emma la Rossa” di Max Leroy, con Carlotta Pedrazzini della redazione di “A Rivista Anarchica”, Edizioni Elèuthera.
Ore 18.00 Presentazione libro “Donne contro” con l’autrice Isabella Lorusso. Questo libro racconta un viaggio che dura diciassette anni, inizia a Barcellona nel 1997 e finisce a Mosca nel 2013. Si tratta di una raccolta di interviste realizzate a donne che hanno vissuto la guerra civile spagnola e che appartengono a gruppi politici diversi: sono anarchiche, marxiste, antifasciste, libertarie. UniTe nella differenza e divise negli ideali, queste donne hanno lottato per lasciare un mondo migliore di come l’hanno trovato.
Durante la gioranta aperitivo e, a seguire, cena.
Scarica il programma in formato immagine:
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– 4 Dicembre 2016
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– 24 Novembre 2016
12 novembre 2016
c/o Kascina Autogestita Popolare
Via Ponchia, 8
Bergamo (Q.re Monterosso)
PROGRAMMA
dalle 17,00:
* presentazione Rete in Difesa del popolo Mapuche
– aggiornamenti sulle lotte nei territori mapuche
– proiezione video sul territorio Tranguil e la RP Global EL Grito del Tranguil – Proyecto Mini Central Hidroeléctrica Tranguil
– collegamento dal territorio di Tranguil
* dibattito con Enrico Manicardi su civilizzazione e genocidio (autore di Liberi dalla civiltà, Mimesis 2010 e de L’ultima era, Mimesis 2012 – www.enricomanicardi.it)
dalle 20,00:
* cena senza sfruttamenti (PRENOTAZIONE MOLTO GRADITA!)
dalle 21,30 alle 24,00:
* rap/hip hop
– Abya Yala Crew (MI): Vinkee | Zé Mndz | Oscar West | Ukamaru
– Nesh (BG)
– Spin That Shit Click+Kg Pelliz One+Piazza Dante Jam OPEN MIC (BG)
– Sista Ira (MI)
Banchetti, lotteria, mostra fotografica
Giornata benefit e in ricordo di Macarena, attivista della comunità di Tranguil trovata morta a fine agosto nella propria casa, in circostanze poco chiare.
Approfondimenti, locandine e materiali prodotti su:
https://antispefa.noblogs.org/category/mapuche/
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– 4 Novembre 2016
Nell’80° anniversario della Guerra Civile Spagnola (1936/1939)
Mostra dei manifesti CNT/FAI e delle organizzazioni affini nel periodo della guerra.
Presso ex Carcere di Sant’Agata, vicolo Sant’Agata, Bergamo (Città Alta), dalle h. 15,00 alle h. 21,00.
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– 12 Ottobre 2016
GAETANO BRESCI
RICORDARE, PER RICONOSCERE GLI
OPPRESSORI DI IERI E DI OGGI
Nel maggio 1898, a Milano, il Generale Bava Beccaris, su ordine del Re Umberto I°, per sedare scioperi e proteste popolari contro il carovita che ridusse alla fame ampie fette della popolazione, pose in atto una repressione feroce e sanguinaria, cannoneggiando i manifestanti, in quella che è stata anche definita “protesta dello stomaco”, causando cira 300 morti e più di 400 feriti. Gaetano Bresci, vendicò il massacro, con l’uccisione del re, il 29 Luglio 1900. Condannato all’ergastolo, i carcerieri lo “suicidarono” nella prigione di Santo Stefano nell’isola di Ventotene il 22 Maggio 1901.
Solidarietà a tutti i combattenti per la libertà contro monarchie, oligarchie, teocrazie!
Venerdi 29 Luglio 2016 ore 20,00
Serata conviviale con pizza presso la pizzeria Alba di Lonno (BG),
costo indicativo 15 €, vino compreso, altre bevande escluse.
Per prenotare la tua partecipazione scrivi a underground@inventati.org
Le sottoscrizioni raccolte verranno utilizzate per attività libertarie.
Spazio Anarchico Underground – Bergamo
C/O Kascina Autogestita Popolare
Via Ponchia, 8
Bergamo (q.re Monterosso)
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– 10 Luglio 2016
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– 16 Giugno 2016
Sabato 25 giugno
Ore 17,30
C/o Maite vicolo S. Agata 6 Bergamo Alta
Maite e Shake
con la complicità dello Spazio Anarchico Underground
Presentano il libro
Fiamme e R’n’r
Presente l’autore Bruno Segalini
Ne parliamo con:
Gomma Guarnieri
Osvaldo Officine
Franco Scarpellini
Atomo
Nelle 24 ore a cavallo tra il 15 e il 16 agosto 1989, Bruno e la sua sgangherata rock band si trovano coinvolti, un po’ per caso, un po’ per scelta, in una delle vicende più leggendarie degli anni Ottanta: l’opposizione allo sgombero del centro sociale Leoncavallo. Una faccenda che si rivela “grossa e scottante”, tra bombe molotov, gas lacrimogeni e fughe sui tetti per sfuggire alla polizia.
Bruno è un tipo strano, musicista e sognatore, più che militante ortodosso. Vuole sì difendere i suoi ideali e quel luogo, ma anche la sua sala prove, indispensabile per la sua sopravvivenza nella opulenta e decadente “Milano da bere”, che lui non accetta e che non lo accetta.
Con il suo romanzo-verità dallo stile immediato, irresistibile, altamente comico e a tratti drammatico, Bruno ci catapulta in un’epoca in cui centinaia di gruppi rock calcavano i palchi scassati e i pavimenti sporchi di locali underground e luoghi alternativi, lugubri parchi e bar malfamati. E che per la prima volta hanno avuto il coraggio di dire: “No!”
Una storia sulla musica ribelle e sulla ribellione, che farà ridere, appassionare, commuovere, e che ha sullo sfondo due diverse Milano: una fredda, corrotta ed elitaria; l’altra calda, bizzarra ma onesta e solidale, che vive una condizione un po’ da tragedia, un po’ da commedia, ma senza dubbio più umana.
“Rileggere quanto accaduto nelle pagine di questo libro ha, come si dice, risvegliato in me fantasmi che credevo sopiti e ricordi lacrimevoli. Se c’eravate anche voi, sono certo che subirete il medesimo effetto, altrimenti avrete un assaggio di quello che fu un periodo straordinario e bellissimo di cui ci sentimmo protagonisti ed eroi. E forse lo fummo davvero, per un breve istante.” Dalla prefazione di Sandrone Dazieri
Posted in Comunicati/volantini, General, Iniziative Underground.
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– 15 Giugno 2016