Michela Zucca presenterà il suo ultimo libro
"Storie delle donne da Eva a domani"
con Aperitivo Antimilitarista
Il femminismo è l’unica vera rivoluzione del XX secolo? Oppure le rivoluzioni non esistono? I cambiamenti di mentalità sono lentissimi, attraversano i tempi lunghi dell’Antropologia, sono quasi impercettibili e, soprattutto, non lineari.
Sono esistiti periodi storici in cui il potere di autodeterminazione delle donne, ovvero la possibilità di scelta personale, è stato molto più ampio di quanto si è creduto per secoli. Una cosa è certa: percorrendo la strada delle vite quotidiane al femminile ci si accorge che i ruoli tradizionali in cui l’altra metà del cielo è stata confinata non sono né naturali, né antichi; per decine di migliaia di anni signore e signorine hanno combattuto in guerra, esercitato la leadership politica, gestito economie anche complesse, contribuito, in maniera determinante, al progresso scientifico e tecnologico dell’umanità. Poi – non sempre nello stesso modo e con gli stessi tempi – hanno perso potere, e hanno dovuto elaborare strategie di sopravvivenza e di difesa.
Questo testo vuole tentare di delineare una storia di quelle che non erano né aristocratiche, né borghesi, né intellettuali, né cittadine (almeno fino a periodi recenti): quelle che hanno sempre lavorato, in casa e fuori, che hanno fatto figli, cucinato pasti, amministrato case, assicurando la sopravvivenza di intere generazioni. E vuole ricordare sentimenti e azioni anche di quelle donne che hanno lottato, da sole o al fianco dei propri uomini, contro l’ingiustizia e per un mondo in cui chiunque potesse avere pane a sufficienza per vivere.
Michela Zucca, antropologa, ha svolto il suo lavoro di campo fra gli sciamani sudamericani amazzonici. Si è specializzata in antropologia alpina, storia della stregoneria, studio dell’immaginario nelle espressioni artistiche popolari. Ha lavorato per quindici anni al Centro di ecologia alpina di Trento. Si occupa di sviluppo sostenibile di aree rurali marginali, di valorizzazione del territorio, di formazione, di progetti europei. Ha fondato la rete di donne delle Alpi. Ha insegnato all’Università di Torino e di Aosta, e all’Alta scuola pedagogica di Locarno. Ha curato progetti sulla scuola di montagna per il Ministero della Pubblica Istruzione.