Federconsumatori interviene sulla vicenda del presunto inquinamento del territorio sui cantieri della Brebemi, chiedendosi in particolare quale ruolo gioca in tale contesto l’Arpa.
«La vicenda che vede in primo piano le presunte irregolarità sui canteri della BreBemi – si legge in una nota – è motivo di preoccupazione anche per lo stato di affidabilità degli organismi deputati al controllo della corretta esecuzione dei lavori. Da quanto si legge dai resoconti giornalistici, coloro che si presume abbiano interrato materiale lungo il tracciato dell’autostrada hanno avuto vita facile nel commettere le irregolarità loro contestate. Le cronache raccontano di sotterfugi di bassa lega che, soltanto grazie a “benevolenza” e/o “distrazione” dei controllori, hanno potuto permettere il perpetrarsi della presunta truffa. Partiamo dai mucchi di scorie “civetta” che, regolarmente ripuliti, venivano usati per prelevare campioni da esaminare, per finire con i camion che facevano il giro dell’impianto per sostituire le “bolle” ma non il carico».
«Si dice che gli accordi tra i presunti malfattori e i dirigenti dell’ARPA si sono svolti solo a livello regionale – prosegue il comunicato -. Questo potrebbe consolarci essendo noi “provinciali”, se non fosse che non necessariamente occorre essere corrotti per fare danni alla comunità: a volte è sufficiente interpretare in modo diverso quello che dovrebbe essere il proprio dovere. Nel merito della questione fa impressione sapere che il Comune di Treviglio abbia segnalato, su sollecitazione di Legambiente, un controllo dei materiali nel mese di Agosto, che l’ARPA abbia eseguito i prelievi di campioni a metà settembre e che, ai primi di dicembre, non siano ancora stati resi noti gli esiti degli esami».
«La domanda che ognuno dovrebbe porsi (Autorità per prime) è: Nel caso gli esiti delle verifiche fossero positivi e il materiale esaminato risultasse inquinante, da agosto a dicembre quanti carichi di scorie nocive sono stati interrati sotto il manto autostradale? Noi sosteniamo che l’Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale debba essere una istituzione trasparente. I Cittadini devono sapere cosa fa l’ARPA; chi la dirige; a chi rende conto, chi può chiederne i servizi, quanto costano i servizi richiesti, ecc…».