Per dare gravità ai pensieri, aggrappandoli alla carta. Per dare forma ai moti dell’animo. Per strappare all’oblio visi, gesti e parole. Perché un libro può salvare da ogni isolamento. Perché la rivolta vive di iniezioni d’inchiostro, di idee da ardere. Perché ci accomuna essere clandestini e tali vogliono essere i nostri scritti. Per proteggerli dal mercato che tutto fagocita, rigetta e svilisce. Per non finire impalati su uno scaffale mondadori.
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