«Una denuncia contro una situazione che verosimilmente non ha pari in nessun altro paese europeo». Così definiscono la loro protesta i cittadini che sabato pomeriggio hanno manifestato, supportati dai rappresentanti dello Slai Cobas, davanti al municipio di Ciserano. La causa è la stessa ormai da mesi: il distacco dell’acqua in alcuni palazzi della zona residenziale di Zingonia. I manifestanti hanno richiesto un incontro col sindaco di Ciserano Enea Bagini, per cercare di sbloccare la situazione: «Dal 3 dicembre – scrive lo Slai Cobas – decine di famiglie di Zingonia sono costrette a vivere senz’acqua a causa del taglio dell’erogazione che la Bas, avallata dal sindaco Bagini, mette in atto come ritorsione per un supposto debito di alcuni abitanti nei confronti dell’azienda. Questo debito ammonterebbe alla stratosferica cifra di 400mila e la Bas, sempre di concerto col sindaco, lo addebita indistintamente a chiunque risieda nelle torri (e non a chi ha effettivamente non ha pagato!) pretendendo ogni mese da ogni famiglia, oltre al pagamento del consumo normale,altri 125 ». Cittadini e sindacalisti autonomi si dicono «non più disposti a sopportare passivamente» una situazione che viene definita «insostenibile». In particolare la richiesta alle istituzioni è di un intervento per verificare le condizioni igienico-sanitarie nei palazzi senz’acqua e un confronto apertosul futuro dell’area di Zingonia.
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