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Perquisizioni a Torino ed in Valle di Susa per il reato di Istigazione alla Resistenza

Report video conferenza stampa

CHIOMONTE RESISTENZA NO TAV !!!!!
Da Torino a Chiomonte.
 Bloccare il Tav, bloccare tutto!

In Val Susa, a Chiomonte, nel luogo dove il governo vuole imporre la costruzione di una nuova linea ad alta velocità, è nata Libera Repubblica della Maddalena.
La lunga resistenza dei No Tav continua.

Dopo tre settimane di presidio la Maddalena è diventato un luogo confortevole, dove si raccoglie un’umanità solidale. Chi arriva trova un piatto di pasta, una fetta di toma o un caffé caldo. Tante volte gli sguardi stropicciati di sonno si incrociano nelle lunghe notti di veglia, tra il piazzale, la barricata della “centrale” e quella del “sol levante”.
Buste di proiettili sin troppo intelligenti sono arrivati ad esponenti del PD, che hanno subito invocato l’intervento dell’esercito. Il ministro dell’Interno ha detto che presto la Repubblica verrà sgomberata. La Procura invia denunce ad orologeria: 10 No Tav sono accusati di aver impedito le trivellazioni all’autoporto di Susa, altri 29 hanno ricevuto l’avviso per il blocco della trivella in via Amati a Venaria. Media e politici hanno descritto i No Tav come estremisti e violenti, una tesi che dia il via libera ad un brutale intervento di polizia. In vent’anni di lotta al supertreno la violenza, quella vera, quella di chi spacca le teste e incendia i presidi l’hanno assaggiata solo i No Tav. Nel 2005 a Venaus, nel 2010 a Coldimosso quando per poco non c’è scappato il morto, e una donna ha dovuto fare mesi di ospedale per il pestaggio che le ha spaccato la faccia.
In queste settimane la Libera Repubblica della Maddalena è cresciuta: ogni giorno incontri, film, dibattiti, lezioni di docenti che abbandonano l’aula per i boschi dei ribelli. Continuo il discutere e confrontarsi su tutto. Un lungo chiacchiericcio che è segno di passione politica e sociale, di abitudine alla partecipazione diretta, alla lotta di lungo periodo.
I No Tav, giovani, meno giovani ed anziani sono decisi a resistere. A piè fermo. Bugianen. C’è molta calma. La calma serena di chi preferirebbe andare al mare, dedicare un’ora ai nipoti, farsi una bevuta con gli amici ma sceglie di farsi un turno alla barricata. Tanti arrivano dopo il lavoro, di corsa, già stanchi. Non importa. Tutti sanno che ne vale la pena. Tutti sanno che questi giorni resteranno sempre nei loro cuori. Il ricordo sarà un retaggio prezioso di dignità per quelli che verranno.
Il Tav – Treno ad alta velocità – è un opera inutile, dannosa, distruttiva.
Un’opera che ha già devastato mezza Italia. Ovunque inquinamento del suolo, rumore insopportabile, perdita di fonti idriche, distruzione reversibile dell’ambiente, case abbattute, città spezzate in due. Ogni chilometro di linea costruita in Italia è costato la vita ad un lavoratore. Una montagna di soldi pubblici sono stati sottratti ai treni per chi lavora, alle scuole per i nostri figli, ad una sanità decente per tutti… a quello che serve per la vita di ciascuno di noi. Ha guadagnato chi costruisce, amici a destra come a sinistra, abbiamo perso noi tutti.
Molti credono che il TAV Torino-Lyon sia solo un affare valsusino ma si sbagliano: l’impatto dell’opera e dei cantieri che per 30 anni sventreranno la nostra città sarà fortissimo. La retorica di chi vuole l’opera ad ogni costo è piena di due reclame ripetute di continuo perché ci entrino bene in testa: “progresso” e “collegamento con l’Europa”. Vale davvero la pena di inquinare l’aria e l’acqua, utilizzando fonti energetiche inquinanti solo per far arrivare biscotti e copertoni made in France o per mandare là biscotti e copertoni made in Italy?
I pendolari vorrebbero carrozze pulite, treni in orario, gabinetti nelle stazioni, ma di queste “piccolezze” poco importa a chi ci governa. Alla destra come alla sinistra. Ci sono passeggeri di serie A (quelli della Freccia Rossa), e passeggeri di serie B. È il viaggio all’epoca del Tav, un’opera pagata da tutti ma riservata ai pochi che se la possono permettere. I No Tav si battono per treni sicuri, puliti, a basso prezzo per tutti.
Il cantiere della Maddalena non deve aprire. I No Tav, in Val Susa come a Torino, sono decisi ad opporsi. Se occuperanno la Maddalena, noi occuperemo strade e quartieri. Ne va della nostra salute, della nostra vita, del nostro futuro. Ne va della nostra libertà. Libertà di decidere in che mondo vogliamo vivere, libertà di scegliere tra uomini e merci, tra il profitto di pochi e il benessere di tutti. Se sgombereranno il presidio di Chiomonte, appuntamento per i No Tav di Torino e cintura in piazza Castello davanti al palazzo della Regione. A sarà dura!

Rete No Tav “Torino e cintura sarà dura”

Info: No Tav Autogestione Torino – notav_autogestione@yahoo.it – 338 6594361 – No Tav c.so Marche To – 328 3328524
Per le dirette ascolta Radio Blackout in streaming

Per chi resta a casa tenete i telefoni cellulari accesi e quelli fissi, liberi… LA VIOLENZA DELLO STATO POTREBBE ARRIVARE, AD OGNI ORA DEL GIORNO…

http://www.notav.eu
http://www.notavtorino.org
http://www.notav.info//

RADIO BLACKOUT TORINO
IN STREAMING:

http://www.radioblackout.org/streaming/

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http://radionotav.info/

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