LACRIME E LIMONI
Considerazioni sui fatti della Val di Susa
Riunitosi latitante sulle cime più impervie dei monti norditaliani, il Club Alpino Inesistente si fa in questa sede una ufficiale risata della stampa nazionale. Un falò verrà presto allestito per restituire alla Madre Terra tutta questa carta sprecata.
Giornalisti di ogni dove hanno chiamato a raccolta esperti critici di feuilleton primo-novecenteschi per fornire al popolo in ascolto un’obbiettiva descrizione dei fatti avvenuti in Val di Susa in data 4 Luglio 2011.
Blecbloc australiani trasporavano sampietrini nei marsupi di canguri dotati di maschere antigas, barche somali risalivano la Dora battendo bandiera pirata e anarchici della Kamchatka lanciavano piccoli carriarmati di piombo all’indirizzo di forze dell’ordine inermi. In un cestino presso la stazione sono stati rinvenuti missili terra aria forniti secondo la digos da simpatizzanti di Al Fatah.
In quanto “narratori della fine”, noi membri dell’Internazionale Inesistente non possiamo che ammirare una simile architettura di discorso e preziosismo di particolari. Il gusto dell’esotico fa sempre presa.
Ma i nostri inviati sul fronte stentano a ricordare di simili meraviglie: studenti, pensionati, bambini, valligiani. Difficile trovare una definizione collettiva, sempre ammesso che questa vada trovata.
Onesti lettori di quotidiani, a camminare per l’asfalto rovente, scendere dai boschi e inalare gas CS non sono stati gli “antagonisti” (o i tartari) bensì un vostro amico, vostro cugino, vostro nonno, la vostra fidanzata.
Essi hanno visto cose che i parlamentari non possono neanche immaginare.
Anziani mordere limoni con lacrime acide di rabbia.
Un’intera valle militarizzata da polizia ed esercito.
Lacrimogeni sparati ad altezza uomo aprire teste come una pioggia continua.
Un ragazzo in sedia a rotelle si versava dell’acqua sul viso nel tentativo di aprire gli occhi.
Il Club Alpino Inesistente rivolge in questo comunicato a lui il sentimento di ammirazione più profondo che un cuore umano possa nutrire: laddove la paura, il terrore instillato, è il principale strumento di deterrenza dalla partecipazione, esserci diventa un’autodisciplina ferrea per scacciare i mostri creati da media e politicanti.
Non è un caso che si usino i lacrimogeni, dopo tutto. L’obbiettivo è pure sempre quello di far chiudere gli occhi di fronte all’evidenza. E l’evidenza la può comprendere solo chi era presente, chi ha avuto il coraggio di reagire, anche con la forza, a un sopruso che dura da anni.
Voialtri, spettatori, affaristi, opinionisti e giornalisti, voi non avete alcun diritto di condanna o assoluzione e noi non potremmo certo rendere a parole l’umanità della nostra resistenza e la miseria dei vostri giudizi.
Torneremo a guardare il tramonto tingere i nevai del Roccia Melone, danzando fino a tarda notte.
La lotta non è altro che un modo di vivere.
E i suoi protagonisti hanno un visto normale. Forso solo un po’ più umano.
Lunga vita alla Libera Repubblica della Maddalena
CAI (Club Alpino Inesistente) – Internazionale Inesistente