Lunedì 10/10 volantino distribuito in Stazione Centrale a Treviglio
LA MANOVRA FINANZIARIA 2011 PREVEDE PER I TRASPORTI:
IL 75% DEI TAGLI ALLE RISORSE DEL TRASPORTO PUBBLICO
266 MLN DI EURO IN MENO SOLO PER LA LOMBARDIA
QUESTO COMPORTERA’:
• DIMEZZAMENTO DEI TRENI (DA 2200 CORSE A 1000)
• AFFOLLAMENTO DEI TRENI che passerebbe dal 150% attuale nelle
ore di punta a una media di affollamento che supererebbe il 250% dei posti
offerti. In linea teorica in uno scenario di dimezzamento delle corse nelle ore
di punta un treno che oggi offre 650 posti a sedere dovrebbe accogliere 1600 persone.
• RADDOPPIO DEL COSTO DEL BIGLIETTO
Oggi 650.000 pendolari utilizzano ogni giorno il servizio ferroviario lombardo.
Con il raddoppio delle tariffe o il dimezzamento delle corse un quarto dei
viaggiatori smetterebbe di usare il treno preferendo l’auto.
ED ECCO CHE CI TROVEREMO COSTRETTI AD UTILIZZARE:
• BRE.BE.MI: 2,4 MILIARDI DI EURO IN CONTINUO AUMENTO
• TAV (Treni Alta Velocità): più di 47 MILIARDI DI EURO (solo in Val Susa: 90.000€ al giorno)
• TEM (Tangenziale Est esterna Milano): 1,8 MILIARDI DI EURO PER 10 ANNI DI SOLO PROGETTO
L’UTILITÀ DELLE GRANDI OPERE
Perché i biglietti continuano ad aumentare mentre il servizio rimane scadente e anzi alla fine dell’anno il numero dei treni diminuirà ulteriormente?!
Uno dei motivi è perché grandi opere come la TAV, TEM (Tangenziale Est Esterna Milano) e BREBEMI hanno bisogno di enormi risorse finanziarie.
1. Il TAV, che stanno costruendo non solo in val Susa (tratta Torino-Lione), ma anche tra Treviglio e Brescia (tratta Milano-Venezia), non è di certo utile ai pendolari che tutti i giorni si recano a lavoro o a scuola. Risulta riservata e vantaggiosa a chi sfrutta e fa un commercio delle persone e delle merci che si spostano con essa. Ossia chi ha la capacità (economica) e il potere (sociale) di manovrare non un singolo lavoratore o studente, ma l’intera classe a cui
essi appartengono secondo i propri interessi. Il TAV contribuisce, con i suoi incredibili costi, alla distruzione del territorio, nonostante l’ambiente e le persone siano già ad un punto critico di sopportazione rispetto alle necessità della vita di tutti i giorni. Imprenditori e rappresentanti politici, unici a trarne guadagno, speculeranno sulla devastazione sfrenata.
2. Altra enorme opera soggetta ad una speculazione spietata è la BRE.BE.MI, che congiungendosi alla TEM (raccordo A4-A1) all’altezza di Gorgonzola-Pioltello, è una delle nuove autostrade per il collegamento del nord Italia. Chilometri di autostrade, chilometri di strade accessorie e altri ancora di capannoni, centri commerciali e poli tecnologici verranno costruiti intorno a paesi immersi nelle campagne. Un’opera da miliardi di euro, per la cui realizzazione, dopo soli due anni di lavori, già mancano i finanziamenti. Tutto ben progettato per farci credere che grazie ad essa potremo viaggiare più veloci, tralasciando il fatto che: 1)contribuirà all’aumento del traffico interno ai paesi e sulle strade statali, 2)distruggerà immense aree verdi con i suoi milioni di metri cubi di cemento, 3)ci spingerà ad accettare lavori sempre più lontani da casa trasformando i nostri paesi in semplici dormitori, 4)contribuirà alla creazione di nuovi complessi commerciali di contorno con tanto di devastazione ambientale e alienazione delle persone, fornendo lavori sempre più
precari e mal pagati in un periodo in cui si è costretti ad accettare la miseria imposta dal sistema economico.
3. Ultima opera è la TEM: essa distrugge le campagne del basso brianzolo, della martesana e dell’est milanese; assoggettando alle necessità della metropoli le relazioni tra gli abitanti all’interno dei paesi coinvolti. Un’ opera ancora in progettazione, ma a cui già mancano 80 milioni di euro. L’appalto è a partecipazione privata. Queste imprese però, e qui sta l’inganno, oltre a far pagare il biglietto ben 5 euro per 32 chilometri, per il contratto con le regioni e lo stato, devono avere un ricavato minimo, quindi, lo stato dovrà rimborsare i soldi che queste imprese del nord non riusciranno a guadagnare. In sintesi per il privato si tratterà di guadagnare a rischio zero. In più le strade di connessione alla BREBEMI e alla A1, cioè le strade SP103 (cassanese) e la SP14 tra Liscate e viale Forlanini, saranno utilizzate come strade accessorie e per questo modificate a superstrade, aumentando quindi il traffico a dismisura.
Queste tre opere non rispondono a nessun altro scopo se non quello di imporre alle popolazioni coinvolte un modello di sviluppo non più sostenibile. In un territorio già stravolto da decenni di sviluppo forzato che l’hanno reso semplice porto di passaggio per una forza lavoro. Ci poniamo contro la realizzazione di queste grandi opere e di tutte quelle passate e future che oltre a renderci meri consumatori dell’unico prodotto disponibile, non rendono assolutamente
possibile uno sviluppo minimamente adatto a lavoratori e studenti. Ancor meno a chi, in questa situazione, vive una condizione precaria, non ha un lavoro e nessun tipo di sicurezza sociale: vive la perenne condizione di sfruttato.
Analizzandole complessivamente si nota chiaramente il disegno che ci sta dietro: aumentando il prezzo dei biglietti e dimezzando i treni saremo costretti ad utilizzare queste grandi opere, per la felicità di chi continua a riempirsi la pancia pesando sulle nostre spalle.
PROPONIAMO QUINDI L’AUTORGANIZZAZIONE E LA PARTECIPAZIONE ATTIVA DI OGNUNO DI NOI PER CONTRASTARE CONCRETAMENTE L’AUMENTO DEI PREZZI DEI BIGLIETTI E IL DIMEZZAMENTO DEI TRENI. IN QUESTE CONDIZIONI RITENIAMO UN VERO E PROPRIO SOPRUSO
CONTINUARE A PAGARE IL BIGLIETTO FERROVIARIO E UN’INGIUSTIZIA PAGARE LE MULTE PER NON POSSEDERLO!
Collettivo Tana Libera Tutt* Treviglio
collettivotanaliberatutti@gmail.com