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Treviglio, volantino ricevuto in stazione

ECCO COME CI FANNO PAGARE LA CRISI

  • meno 1,6 miliardi di euro al trasporto pubblico locale di cui 266 milioni solo in Lombardia;
  • Tagli per 9,2 miliardi di euro all’istruzione pubblica;
  • 8 miliardi in meno alla sanità;
  • Aumento dell’età pensionabile a 67 anni;
  • Precarizzazione del lavoro e introduzione del licenziamento facile. Smantellamento dei contratti collettivi nazionali (piano FIAT);

Mentre si spendono nel silenzio:

  • 47 miliardi per il TAV (treni ad alta velocità);
  • 2,4 miliardi per la BRE.BE.MI;
  • 16 miliardi per l’acquisto di aerei da guerra F-35 e continui finanziamenti per le missioni estere e per gli arsenali militari;

Da qualche mese ad oggi nelle aule del parlamento si discute con affanno della cosiddetta “manovra anticrisi” per gli anni 2011-2014. Rispetto alle ciarle di politici e tecnocrati schierati per gli interessi delle banche ciò che si può sentire di concreto è il disagio che milioni di persone vivono ogni giorno in questo periodo di crisi. Tutti questi provvedimenti mirano alla salvaguardia degli interessi capitalisti delle banche e di tutti gli organismi politico-finanziari, unici veri responsabili di questo  disastro economico.

Manovre quindi dirette a far pagare alle fasce più deboli della società gli esorbitanti costi del tanto esasperato “risanamento”.

Nella proposta di legge del governo Monti è infatti rilevante il taglio dei fondi al servizio scolastico pubblico, ai servizi sociali e alla persona che, resi scadenti dopo anni di politiche fallimentari e di tagli, si ritrovano oggi di fronte ad una prospettiva ancor più nera.

Tutti questi tagli sono in contrapposizione con altri miliardi di soldi pubblici che lo stato toglie ad alcuni settori per finanziarne altri totalmente inutili.

Particolarmente controverso è il caso dei trasporti pubblici, in particolare del settore ferroviario, in cui si assiste ad un taglio sfrenato delle risorse nel settore, con conseguente aumento dei costi per l’ utente (in particolare per i pendolari), mentre dall’ altro lato vediamo investite cifre esorbitanti per quei tanto decantati progetti di sviluppo nazionale.

Al che una domanda sorge spontanea:

perché il costo dei biglietti continua ad aumentare mentre il servizio rimane scadente e anzi alla fine dell’anno il numero dei treni diminuirà ulteriormente?!

Uno dei motivi è perché grandi opere come la TAV, TEM (Tangenziale Est Esterna Milano) e BRE.BE.MI hanno bisogno di enormi risorse finanziarie.

1. Il TAV, che stanno costruendo non solo in val Susa (tratta Torino-Lione), ma anche tra Treviglio e Brescia (tratta Milano-Venezia),è un’opera che fa parte del “corridoio 5”, che collegando Kiev a Lisbona permetterebbe di spostare con maggiore facilità merci a un minor costo e forza lavoro sottopagata da sfruttare. Non è di certo utile ai pendolari che tutti i giorni si recano a lavoro o a scuola. Risulta riservata e vantaggiosa a chi sfrutta e fa un commercio delle persone e delle merci che si spostano con essa.

2. Altra enorme opera soggetta ad una speculazione spietata è la BRE.BE.MI, che congiungendosi alla TEM (tangenziale est-esterna milano) all’altezza di Gorgonzola-Pioltello, è una delle nuove autostrade per il collegamento del nord Italia. Chilometri di autostrade, ancora più chilometri di strade accessorie e altri ancora di capannoni, centri commerciali e poli tecnologici verranno costruiti nel nostro territorio.

Opere da miliardi di euro per le quali già mancano gran parte dei finanziamenti e che contribuiranno al disfacimento del pianeta con i loro milioni di metri cubi di cemento. Tutto ciò ci viene propinato come oro colato dicendoci che grazie ad esse potremo viaggiare più veloci per poter avere più tempo per noi stessi… tutto tralasciando il fatto che:

1)Contribuiranno all’ aumento del traffico interno ai paesi e sulle strade statali;

2)ci spingeranno ad accettare lavori sempre più lontani da casa trasformando i nostri paesi in semplici dormitori;

3)contribuiranno alla creazione di nuovi complessi commerciali di contorno con tanto di devastazione ambientale e alienazione delle persone, fornendo lavori  sempre più precari e mal pagati in un periodo in cui si è costretti ad accettare la miseria imposta dal sistema economico.

Queste tre opere non rendono assolutamente possibile uno sviluppo minimamente adatto a lavoratori e studenti.

Analizzandole complessivamente si nota chiaramente il disegno che ci sta dietro: aumentando il prezzo dei biglietti e dimezzando i treni saremo costretti ad utilizzare queste grandi opere, per la felicità di chi continua a riempirsi la pancia pesando sulle nostre spalle.

IN QUESTE CONDIZIONI RITENIAMO UN VERO E PROPRIO SOPRUSO CONTINUARE A PAGARE IL BIGLIETTO FERROVIARIO E UN’INGIUSTIZIA PAGARE LE MULTE PER NON POSSEDERLO.

INVITIAMO QUINDI TUTTI A FARE UN PASSO IN PIU’ VERSO LA RISOLUZIONE DEL PROBLEMA. INCONTRIAMOCI IN PIAZZA PER DISCUTERE FACCIA A FACCIA DI QUESTE IDEE E PROPOSTE! PER POTER SPIEGARE AI CITTADINI TUTTI QUALE PROBLEMA, ORMAI DA ANNI, ATTANAGLIA IL TRASPORTO PUBBLICO. TROVIAMOCI IL GIORNO 18 DICEMBRE ALLE ORE 14 IN PIAZZA MANARA A TREVIGLIO (BG).

VERSO LO SCIOPERO DEL BIGLIETTO

collettivotanaliberatutti@gmail.com                                           

Posted in Comunicati/volantini.

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