12 dicembre 1969/2011: LA GIUSTIZIA NON ESISTE IN UN SISTEMA DI POTERE
Già il 12 Dicembre 1969 a Milano furono accusati gli anarchici per la strage di piazza Fontana, portando alla morte “accidentale” di Pinelli, defenestrato dagli uffici della questura . Oggi come allora, il 12 dicembre 2011, lo stato si appresta a processare dei ragazzi di Bologna per un’associazione a delinquere con finalità eversiva dell’ordine democratico.
Gli anni passano, il clichè dell’anarchico = terrorista resta.
I reati contestati sono resistenze, danneggiamenti, manifestazioni e presidi non autorizzati; e cioè, nella pratica: presidi davanti a Cie e Carceri, manifestazioni antifasciste, lotte contro le nocività, iniziative di controinfomazione ( volantinaggi, presentazioni di libri e video, iniziative in piazza, … ). Chiunque è solidale con chi è in carcere, con i migranti, chi non crede in questa democrazia costruita su frontiere, prigioni e fascismi di vario tipo e osa alzare la testa viene considerato terrorista.
Ma chi è oggi come ieri il vero terrorista?
Il “suicidio” di Pinelli non è il primo né l’ultimo della lunga lista di omicidi di stato, che passa dalle bombe nelle piazze dell’Italia degli anni settanta, alle morti nelle carceri e nelle questure, ai naufragi provocati dalla politica di “accoglienza”-respingimento sull’immigrazione, agli stupri, pestaggi e decessi nei CIE, alle tante morti sul lavoro. Questi non sono certo episodi isolati dovuti a poche mele marce, ma la consuetudine di un sistema di potere.
A fronte di tutto ciò il vero terrorista è lo stato che:
· in nome del delirio securitario nella rossa Bologna mette democraticamente i sigilli allo spazio di documentazione Fuoriluogo, spazio di incontro e discussione al di fuori di logiche commerciali e autoritarie;
· in nome del progresso militarizza intere valli e territori, togliendoli alla popolazione, per consegnarli a speculatori che le devastano per farne profitto (dal Tav, alle discariche in Campania, alle città );
· in nome della democrazia bombarda popolazioni intere nascondendo sempre i soliti interessi economici.
Carcerazioni preventive, sorveglianza speciale controlli soffocanti sono ormai la norma di un sistema sempre più diseguale e volto solo alla difesa degli interessi delle classi dominanti, banche e speculatori , che ha cambiato solo la maschera rispetto agli anni della strategia della tensione.
Oggi, fogli di via, divieti di dimora e altri provvedimenti che privano della libertà sono l’attuazione di uno stato di polizia. Scopo della repressione è uniformarci, è il controllo e la demonizzazione del diverso, è trovare un capro espiatorio con cui distogliere l’attenzione rispetto ai veri responsabili di tutta la merda di questo sistema. L’anarchico spaventa perchè la spontaneità, la libertà e la diversità, non si possono controllare, uniformare né omologare, quindi lo si isola, lo si processa, e quando si può lo si butta giù dalla finestra.
Davanti a tutto ciò stare a guardare come spettatori silenti rende complici
OGGI COME IERI TERRORISTA È LO STATO
SOLIDARIETÀ A CHI SI RIBELLE ED AGLI INGUAIATI CON LA LEGGE!
Anarchiche/ci