A Bergamo gira un monovolume Fiat Ulysse prima serie di colore bianco, targato AW 435 SP. Questo monovolume non ha scritte di identificazione, ma è della polizia municipale (minuscolo).
Sul tetto ha solo un antenna VHF a stilo corto per la radio di bordo, antenna che è stata messa al posto di quella dell’autoradio.
A prima vista, così, sembra un auto qualunque, non ti viene nemmeno il dubbio. Una leggera botterella sulla fiancata contribuisce a farla sembrare una classica auto un po’ logora, che passa assolutamente inosservata e non cattura l’attenzione della gente per nessuna ragione.
A bordo, due vigili in divisa fanno il giro di ronda per raccogliere migranti irregolari. Qualche giorno fa hanno visto un migrante che, spesso, è fuori dal cimitero a chiedere la carità, zoppo e con una stampella. Una vera e propria minaccia per la sicurezza, il decoro cittadino e le ordinanze contro irregolari e sbandati del nostro (tuttavia non mio, please) sindaco tentorio (minuscolo) che, anzichè risolvere problemi importanti come inquinamento, traffico, case per i non abbienti, preferisce usare metodi "alla veronese" e prendersela con chi si siede sulle scalinate dei Propilei a Porta Nuova (ricordiamo che, per questa ordinanza, proprio a Porta Nuova, in pieno centro, un compagno anarchico di Bergamo è stato pure pestato dalle forze del disordine prendendosi una bella manganellata) o chi chiede la carità nei pressi di chiese, monumenti, cimitero.
Insomma, una chiara operazione di immagine a danno degli ultimi, gente da allontanare e cacciare via dalla portata degli sguardi degli imbellettati, perbenisti, benpensanti cittadini bergamaschi. Ma torniamo al povero migrante del cimitero.
L’hanno fatto alzare in malo modo, gli han chiesto i documenti.
Subito toni minacciosi da parte di un vigile, confisca di zaino e cappellino con elemosina (!).
Lo zaino è stato riposto in un’apposita borsa nel baule posteriore, sigillata.
Poi han fatto scendere un altro migrante che era già a bordo dell’auto, ed entrambi li han portati per l’identificazione negli uffici del cimitero, situati sempre all’ingresso, fra le risate soddisfatte degli addetti comunali.
Poi, dopo nemmeno dieci minuti, sono usciti tutti ed è scattata la perquisizione modello film americano, facendo mettere quel povero zoppo con le mani contro una colonna dell’ingresso mentre un vigile lo perquisiva. Attaccato a due mani ad una colonna, faticava a stare in piedi. Il tutto sotto gli occhi soddisfatti o indifferenti dei passanti che, uscendo o entrando, pero’, il segno della croce se lo fanno…
Dopodichè, altra dose di insulti, e i due li hanno caricati sull’ultima fila di sedili dell’Ulysse. Dal cimitero hanno imboccato la circonvallazione. Ad un rondò, l’Ulysse si ferma al semaforo rosso. Uno dei due migranti avrà protestato sicuramente, pertanto il vigile seduto sul sedile passeggero anteriore è sceso, ha aperto un portellone laterale, e subito è partita una dose di insulti e strattoni a quel poveretto, seguita dalla richiusura violenta del portellone. Essendo nell’ultima fila ed impossibilitato a muoversi o quantomeno scansarsi, si possono ben immaginare le sensazioni di quel poveretto maltrattato e strattonato. Poi l’Ulysse riparte. Altra tangenziale, e ad un altro semaforo rosso idem come sopra. Altra altra ridiscesa, portellone, strattoni, insulti. Gli automobilisti fermi al semaforo ridono o guardano indifferenti.
Il monovolume ha poi proseguito il giro passando per Villaggio Sposi, Loreto, Loreto 167 (tutte zone frequentate da migranti è quindi oggetto della ronda raccatta-irregolari) Via Broseta e rientro al comando ex Atb.
Migranti di Bergamo, deturpatori dell’immagine di Bergamo, occhi all’Ulysse bianco targa AW 435 SP !
Tratto da Umanità Nova n° 8 del 7 marzo 2010