Quando lo stato, con l’alibi della “crisi economica”, attua politiche di austerity e attacco ai diritti di studenti, lavoratori, dissanguando i cittadini già vessati dalla diseguaglianza del sistema capitalista, ecco che, fiutata l’occasione, dal chiuso dei loro covi, riappaiono sulle strade il peggio dell’immondizia sociale: i fascisti. Strisciando fra il dissenso popolare, essi cercano di racimolare consensi inserendosi sul terreno delle lotte sociali (casa, scuola, lavoro, …), mediante una propaganda nazionalista, di revisionismo storico e xenofoba che tenta di far leva su paure pregiudizi diffusi e sull’ignoranza.
L’intento dei fascisti e dei qualunquisti infatti, è chiaro: fomentare le divisioni e l’odio tra sfruttati , cavalcando lo scontento e le paure della gente in un momento in cui lo Stato, da solo, non riesce a reprimere il malcontento che incontra, e per criminalizzare il dissenso lo definisce terrorismo.. Attentati a sedi politiche e centri sociali, attacchi ai campi Rom, aggressioni nelle strade, arrivando più volte all’assassinio (Dax nel 2003, Renato nel 2006, Nicola e Abba nel 2008, Modou Samb e Mor Diop nel 2011), sono il marchio distintivo di chi sa di potersi guadagnare spazi di agibilità e legittimità solo come manovalanza repressiva del potere. In Grecia, dove gli sfruttati sono diventati classe pericolosa, i neonazisti di Alba Dorata aggrediscono assemblee, mense autogestite e immigrati; hanno stretto rapporti con le forze dell’ordine e diversi antifascisti sono stati arrestati e torturati in seguito a manifestazioni. Sebbene in Italia i vari forza nuova, casa pound, non abbiano la forza dei loro omologhi ellenici, l’acquisiranno in fretta se non troveranno un’effettiva opposizione ed impegno da parte di tutti coloro che si riconoscono nei valori dell’antifascismo, dell’uguaglianza sociale, della solidarietà reciproca. Una vittimistica richiesta d’aiuto alle istituzioni, le stesse che legittimano i fascisti, non servirà di certo a fermarli. Per far ciò è necessario non concedere loro alcuno spazio di agibilità, organizzandosi ed intervenendo su ogni fronte di lotta: le strade, le scuole, università, i luoghi di lavoro, ecc. Perché l’antifascismo non sia solo un orpello costituzionale o un’etichetta da attribuirsi, ma un modo di vivere la propria quotidianità, specialmente nel delicato ambito dei rapporti sociali.
PER LA SOLIDARIETÀ FRA GLI/LE SFRUTTAT* E LA LOTTA CONTRO OGNI FORMA DI DOMINIO!
Anarchiche/ci della Malpensata
BgMarzo2013