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Gay a scuola: il no dei genitori a Romano di Lombardia (Bg)

L’omofobia sembra un problema ancora difficile da risolvere. Avevano tentato un piccolo passo gli studenti del liceo Don Milani in Lombardia. In 660 avevano chiesto che fosse organizzato un incontro con alcuni esponenti del Circolo di cultura omosessuale Milk di Milano; l’incontro si sarebbe dovuto tenere nei giorni 30 e 31 marzo, ma i genitori hanno detto no. L’idea era venuta fuori a seguito di un dibattito tenutosi durante la giornata della memoria, nella quale alcuni esponenti del Milk erano intervenuti per raccontare lo sterminio dei gay nei lager nazisti. Durante questa occasione si era pensato, così, di organizzare delle assemblee sul tema dell’omosessualità e di invitare alcuni rappresentanti del circolo per spiegare, raccontare le proprie esperienze, il proprio mondo ed aiutare a non averne paura. Il no parziale è arrivato, però, dal consiglio d’istituto, in cui centrale è stato il parere dei genitori, i quali hanno manifestato le proprie paure. Paure cariche di omofobia e spesso assolutamente ingiustificate, così come ha evidenziato anche il preside dell’istituto, il quale ha stigmatizzato “l’estrema gravità delle affermazioni omofobe di alcune persone”. Secondo quanto riportato da un giornale di Treviglio, la causa del rifiuto da parte dei genitori sarebbe da annoverarsi nella paura che l’incontro possa influenzare i giovani. Un genitore ha, infatti, affermato che i “ragazzi stanno formando la loro personalità e quindi potrebbero essere deviati” ed un altro avrebbe anche detto che l’incontro sarebbe “come il vaccino antinfluenzale: è più dannoso che utile”. L’incontro sarebbe stato, quindi, visto da queste persone come una sorta di “propaganda” e si sarebbe detto che i gay “non possono parlare di omosessualità”. L’assemblea è stata così ridimensionata, da due giorni ad uno e potranno parteciparvi solo gli studenti degli ultimi due anni. Un’altra sconfitta, insomma, per il mondo gay e per la diffusione di una cultura dell’integrazione, lontana da pregiudizi e fobie immotivate, forse all’incontro oltreché gli studenti dovrebbero, pertanto, parteciparvi anche i genitori. La situazione, comunque, ha generato le proteste degli studenti e della maggioranza degli insegnanti, quanto all’associazione Milk, invece, il presidente Stefano Aresi si è espresso dichiarando di esser convinto che “l’estrema gravità delle affermazioni omofobe di alcune persone, sarà uno stimolo per affrontare in modo diretto la questione».

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