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Bergamo, annullato il Piano Cave: “E non è colpa degli ambientalisti”

Il Wwf, Italia nostra e Legambiente annunciano con soddisfazione che il Piano Cave della provincia di Bergamo è stato totalmente annullato.
I ricorsi dei cavatori portano all’annullamento del piano cave di Bergamo, in ogni sua parte e senza dubbio alcuno: dopo la sentenza N. 01607/2010 del TAR Brescia che annulla il piano, ogni dubbio su tale effetto scompare con la successiva sentenza N. 04558/2010, nella quale viene confermato dagli stessi giudici l’avvenuta caducazione di tutto il piano.
Le associazioni Ambientaliste (WWF Italia Nostra e Legambiente) hanno sempre affermato la insostenibilità ambientale di un Piano Cave redatto senza una vera pianificazione territoriale di qualità, stravolto in sede regionale rispetto alle istanze del territorio, e soprattutto privo del supporto della Valutazione Ambientale Strategica (VAS), la sola in grado di giustificare sotto il profilo ambientale ogni scelta.
Questi macroscopici vizi hanno portato a licenziare un piano cave che non soddisfaceva il reale fabbisogno del territorio. Le associazioni ambientaliste per prime si sono opposte e con ricorso al TAR avevano ottenuto la cancellazione di sei milmioni di metri cubi illegittimamente aggiunti in Regione Lombardia, a seguito di una contrattazione del tutto avulsa dai canoni procedimentali e più simile ad un vero e proprio “mercato” dei metri cubi.
Il risultato: un piano cave stravolto dall’ingordigia di alcuni cavatori, ma che non rispecchiava il reale fabbisogno del territorio e che oggi implode sotto i colpi dei cavatori.
Sono infatti i ricorsi dei cavatori ad avere portato lo stesso TAR ad annullare tutto il piano.
Questa volta non ce la si potrà prendere con i “soliti” ambientalisti, ma si dovrà convenire che solo una corretta pianificazione, frutto di valutazioni attente e rispettose dell’ambiente e del territorio, regge e garantisce un quadro certo di riferimento per la società tutta, ed anche per l’economia del settore.

Mercoledi 22 Dicembre 2010

http://www.bergamonews.it/bergamo/articolo.php?id=35770

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