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Bergamo, fascisti a messa

“Camerata Benito Mussolini: presente”. La benedizione di padre Giulio Tam sulla tomba di Gino Lorenzi si conclude con l’invocazione del duce. E’ il momento che tutti i presenti aspettano per onorare alla loro maniera, con il saluto romano, i camerati uccisi dopo la Liberazione. Al cimitero di Bergamo poco più di una cinquantina di nostalgici si sono ritrovati come ogni anno a commemorare i “martiri” della Repubblica sociale italiana. La stessa “celebrazione”, se così si può chiamare, in cui l’anno scorso si è consumato il blitz della “Bergamo antifascista” con uno striscione calato improvvisamente da una gru posta dietro l’altare. Stavolta, considerato anche lo spiegamento di forze messo in atto dalla questura, tutto è filato liscio. Padre Tam arriva con un’ora di ritardo, ma i presenti aspettano diligentemente sotto il sole. Non mancano teste rasate, magliette con messaggi inequivocabili, stendardi della X mas. Una volta montato l’altare, inizia il rito in stile preconciliare con il prete lefebvriano impegnato in formule latine volto verso il tabernacolo. Lettura del Vangelo, poi una breve omelia, in cui il prete sospeso a divinis esorta “a combattere contro l’invasore straniero, confidando nella benedizione di Maria vergine”. Niente comunione, solo l’”ite missa est” finale e poi la benedizione sulla tomba di Lorenzi. E’ qui che i camerati più irriducibili sfoggiano i saluti romani, compreso l’assessore del Comune di Seriate Gabriele Cortesi, mentre alcuni anziani nostalgici stanno a guardare.

Gallerie fotografiche:

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Sabato 11 Settembre 2010

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