Venerdì 30 novembre ore 20.30
presso la Sala del Mutuo Soccorso di via Zambonate 33, Bergamo
Csa Pacì Paciana in collaborazione con Collettivo Antipsichiatrico di Bergamo vi invita a:
Quando lo stato uccide:
i casi di Michele Ferrulli e Franco Mastrogiovanni
Ne parliamo con:
* Domenica Ferrulli (figlia di Michele Ferrulli)
* Cristiano Armati (giornalista e scrittore)
* Collettivo Antipsichiatrico di Bergamo, che presentarà il video : “Niente per caso – la storia di Francesco Mastrogiovanni”
* Collettivo Antipsichiatrico Antonin Artaud di Pisa, che presentarà la mostra : “Nuoce gravemente alla salute” mostra di scritti e foto sulle istituzioni totali (carcere-cie-opg e psichiatria) e vittime dello Stato nelle varie istituzioni.
Seguirà il dibattito.
I casi
Michele Ferrulli
Saranno processati i 4 agenti di polizia che, nella notte del 30 giugno 2011, avrebbero colpito ‘ripetutamente’ un uomo precedentemente fermato, Michele Ferrulli, quando quest’ultimo era già ‘immobilizzato a terrà.
L’uomo, 51 anni, morì poche ore dopo in seguito ad un arresto cardiaco.
Lo ha deciso il gup di Milano, Alfonsa Ferraro, disponendo il rinvio a giudizio per i 4 poliziotti e riqualificando l’ipotesi di reato a loro carico: non più cooperazione in omicidio colposo, ma omicidio preterintenzionale. Per loro il processo prenderà il via il prossimo 4 dicembre davanti ai giudici della Corte d’Assise di Milano.
Franco Mastrogiovanni
Intorno alle 2 del 4 agosto 2009 muore in un letto d’ospedale, dopo più di 80 ore di contenzione, un uomo di 58 anni.
Il suo nome era Francesco Mastrogiovanni (Franco per gli amici), “il maestro più alto del mondo” per i suoi alunni.
Il 31 luglio fu disposto a suo carico un TSO dal sindaco di Pollica come conseguenza di banali infrazioni del codice della strada, 4 giorni dopo Franco fu rinvenuto cadavere dal personale ospedaliero dopo molte ore dal reale decesso.
I segni ritrovati sui polsi e sulle caviglie descriveranno meglio di qualsiasi immagine il disperato tentativo di Franco di liberarsi da quelle fascette democraticamente strette dalla sanità pubblica.