L’utilizzo degli animali nella ricerca scientifica è un aspetto di cui istituzioni, industrie e addetti ai lavori parlano poco e sempre mal volentieri, tacendo o mentendo sulle modalità con cui si effettuano gli esperimenti, sul perché vengono eseguiti e sulle conseguenze che questi provocano agli individui usati come cavie (gatti, cani, primati, porcellini d’India, mucche, suini, cavalli, pecore, capre, piccioni, furetti, rettili, pesci, uccelli…)
Ogni anno nei laboratori di tutto il mondo trovano una orribile ed atroce morte dai 300 ai 400 milioni di animali. Negli istituti di ricerca pubblici e privati (un esempio locale l’Istituto Mario Negri di Bergamo), nei laboratori universitari, in ospedali e in centri militari, questi animali vengono torturati, avvelenati e seviziati fino alla morte.
In gran parte dei casi non viene utilizzata alcuna anestesia, considerata una perdita di tempo, ma spesso i vivisettori hanno invece cura di tagliare le corde vocali per non sentirne i lamenti.
Questi animali provengono da allevamenti specializzati, come il vicino GREEN HILL di Montichiari (Bs), importante allevamento di cani beagle destinati ai laboratori di vivisezione di tutta Europa, attualmente al centro di una vasta e partecipata campagna di protesta nazionale.
Questi esperimenti, volti a testare prodotti di uso quotidiano (per legge tutti i prodotti chimici, i farmaci, i cosmetici, i pesticidi, gli additivi ed i prodotti per l’igiene della casa devono essere testati sugli animali prima di essere commercializzati) o a cercare cure per le malattie che affliggono l’umanità (molte delle quali create ad hoc dalle disastrose lobby farmaceutiche..), non sono solamente inaccettabili dal punto di vista etico, ma anche inutili, inattendibili e pericolosi per gli stessi esseri umani che i vivisettori proclamano di voler salvare.
Sono infatti disponibili da sempre metodi di studio e di ricerca che non prevedano la tortura di animali, è ormai appurato che nessun serio progresso della chirurgia o della medicina è stato acquisito tramite l’utilizzo di animali in laboratorio, e negli ambienti scientifici è evidente e dimostrata la futilità e l’ipocrisia della vivisezione.. eppure la vivisezione continua ad essere largamente praticata, poiché i motivi che sostengono questo mostro non sono affatto scientifici, ma puramente economici.
Continua anche perchè ha dalla sua parte la propaganda buonista e ipocrita dei media, la protezione dei governi e il volere delle sempre più potenti multinazionali chimico-farmaceutiche, che agiscono di comune accordo per lucrare sulle loro vittime, umane ed animali.
E’ giunto il momento di spezzare questa catena che lega tutti gli esseri viventi nella sofferenza dello sfruttamento, dovuta al dominio del denaro sulla vita
<< Fermare la vivisezione è un fondamentale passo verso la liberazione degli animali, degli umani e della natura >>
COSA PUOI FARE:
– Informati, documentati, approfondisci.
Una lettura consigliata : ” Imperatrice nuda ” di Hans Ruesch
Siti web consigliati: www.ricercasenzaanimali.org, www.oltrelaspecie.org/vivisezione.htm www.infolav.org
– Non finanziare la vivisezione. Evita di acquistare prodotti cosmetici testati su animali (nel web trovi le liste di prodotti cruelty-free), non donare i tuoi soldi ad associazioni che finanziano la vivisezione quali Airc, Aism, Anlaids, Telethon ecc..
– Aiutaci a fare informazione diffondendo altre copie di questo volantino
– Partecipa alle nostre attività di sensibilizzazione locale diventando attivista, contribuisci alle campagne di protesta in corso volte a chiudere i laboratori di vivisezione (per maggiori informazioni visita il sito www.fermaregreenhill.net
Prossimi appuntamenti:
* Bergamo, lunedì 1 novembre, volantinaggio informativo in varie parti della città sulla vivisezione, Green Hill e l’istituto Mario Negri.
**CORTEO NAZIONALE CONTRO GREEN HILL E LA VIVISEZIONE : ILLUMINIAMO MONTICHIARI PER URLARE ‘QUANDO LIBERI?’
Sabato 6 novembre ore 15:00
Concentramento in Via Tito Speri (all’altezza dell’incrocio con Viale Guglielmo Marconi), MONTICHIARI (BS).