C’è grande attesa per il gay pride che si terrà il
prossimo luglio a Treviglio, dal 27 giugno al 3 luglio. Attesa positiva
degli organizzatori e apprensione invece per il centinaio di persone
che su Facebook hanno aperto un gruppo contro la manifestazione. A
promuovere l’iniziativa sono varie associazioni bergamasche che difendono i diritti degli omosessuali come Agedo, il Circolo di Cultura Omosessuale "Harvey Milk", Bergamo contro l’omofobia e Arcilesbica xx Bergamo.
Su Facebook l’evento conta già più si 650 iscritti. La manifestazione
coinvolgerà Treviglio con incontri culturali, conferenze, proiezioni e
si concluderà con un corteo le cui tematiche verranno rese note a breve
nel Manifesto politico in preparazione. “L’evento nasce per proporre,
in un sereno e festoso clima di confronto con la cittadinanza, le
tematiche legate alla lotta contro l’omofobia, – spiegano gli
organizzatori – alla quotidianità lavorativa ed affettiva discriminata
delle persone GLBT (gay, lesbiche, bisessuali, trans), ad una visione
del mondo in cui la naturale diversità tra individui sia valorizzata
come bene prezioso. Treviglio, secondo centro urbano di una delle
province lombarde in cui maggiormente appare evidente il segno
dell’omofobia, conserva le vestigia di una storia di democrazia e di
autonomia nata nel Medio Evo che stride violentemente con l’immagine
data dal recente filmato andato in onda da Barbara D’Urso nel corso della trasmissione “Domenica Cinque”, che la dipinge come un luogo di assoluta intolleranza nei confronti degli omosessuali.
Proprio per smentire una tale visione dei fatti, a seguito di incontri
tenuti sul territorio negli ultimi due anni, AGEDO, Milk Milano,
Bergamo contro l’omofobia ed Arcilesbica xx Bergamo saranno liete di
incontrare la cittadinanza nel corso del calendario d’eventi”.
A pochi giorni dall’annuncio è già nato un gruppo face book che si
oppone alla manifestazione. Si chiama “No al gay pride” e conta più di
cento iscritti. “Non credo di dover giustificare in alcun modo la mia
totale avversione contro questa immonda ed oscena rappresentazione –
scrive Massimo Gambino -. No ai gay pride sempre e ovunque”. Kikko Cornelli:
“Assolutamente niente contro i gay, ma fortemente contro questo modo di
ostentarlo. Il vero orgoglio e’ il rispetto di se stessi. In questa
maniera una rivendicazione di diritti diventa una carnevalata di
pessimo gusto in cui si tenta di proclamare una normalità sortendo
l’effetto contrario”.
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